6 modi costruttivi su come punire i figli senza minare la loro autostima

Riporto questo articolo della Dr.ssa Amy Morin, psicoterapeuta e autrice del libro “13 Things mentally strong people don’t do

Avere disciplina con i figli non significa farli sentire sbagliati nei confronti di loro stessi. Le punizioni che fanno vergognare i figli sono anzi inutili. Queste dovrebbero insegnare che quello che è stato fatto è sbagliato, ma senza far sentire il bambino sbagliato per quel che è come persona. Per fare un esempio frasi come “ te l’avevo detto di stare attento, sei il solito incapace”, dicono molto su cosa bisognerebbe evitare di fare.

La disciplina da impartire ai figli è sempre un argomento scottante in famiglia

  1. Evitare etichette. Qui parliamo sia di quelle negative che di quelle positive, esempio “ecco il mio piccolo scienziato”. In questo modo il bambino potrebbe non perseguire i suoi interessi nella musica, magari essendoci anche più portato. Etichette negative ripetute come “sei il solito combina guai” altro non fa che creare una profezia che si autodetermina. Il bambino costruirà un’immagine di se che non farà altro che confermare tale affermazione (n.d.a).
  2. Separare il comportamento dalla persona. Noi dobbiamo punire il comportamento facendo comunque sentire che non è il bambino sbagliato diverso è quindi dire “sei un cattivo ragazzo” da “non è stata una buona scelta”
  3. Loda gli sforzi e non i risultati. Quando diciamo “bravo hai preso 10 oggi”, il ragazzo o la ragazza può pensare che per avere una tale attenzione debba sempre avere tale risultato. Potremmo invece dire “ho visto che ti sei impegnato molto per quel compito!” rafforzando così la loro autostima e la fiducia nelle loro capacità diminuendo l’ansia da prestazione.
  4. Facciamolo apprendere anziché punire. Una cattiva punizione è peggio che una non-punizione e in questo caso è meglio insegnare lui che ci sono delle conseguenze rispetto al suo comportamento, questo l’aiuterà ad evitare lo stesso errore nel futuro. Chiaramente l’insegnamento deve essere con un linguaggio e un modo adatti all’età altrimenti si corre il rischio che il bambino non capisca.

Altre indicazioni che aggiungo sulla base della mia esperienza:

  1. Le minacce devono essere portate a termine. Le minacce a vuoto, senza conseguenze sono assolutamente inutili perché creano nel bambino l’idea che nulla può succedere in conseguenza ad un determinato comportamento. In sostanza non sortiscono alcun effetto.
  2. Evitare di fare confronti. Dire “sei come…” o “hai visto gli altri che bravi che sono” è abbastanza frustrante per un bambino e lo mette in una condizione di sentirsi sbagliato non per quello che ha fatto, ma per com’è. I bambini sono unici e vanno aiutati ad esserlo, insegnando loro il modo più utile per diventarlo nel rispetto di sé e degli altri.