- Quanto dura la Terapia Breve Strategica?
Mediamente la durata della terapia non supera le dieci sedute. Essendo naturalmente i problemi e le persone diverse la media potrebbe subire variazioni sia in eccesso che in difetto. Si avrà comunque un’indicazione di massima al momento del colloquio quando, insieme, analizzeremo la tipologia di problema.
- Quante sedute devo fare a settimana?
Generalmente gli incontri sono quindicianali. Potranno essere valutate modalità differenti in base al problema presentato.
- Quanto dura una seduta?
Fortunatamente la Terapia Breve Strategica non prevede una durata precostituita. Questa dipenderà dalla patologia e dalla fase della terapia in cui ci si trova. Mediamente comunque questa oscilla tra venti minuti e un’ora e trenta minuti. In ogni caso la seduta ha termine quando sono stati raggiunti gli obiettivi previsti per quella sessione.
- Farmaci?
Essendo una psicoterapia non è previsto l’utilizzo di farmaci. Qualora si stia seguendo una cura farmacologica la sua eventuale riduzione viene demandata al medico o psichiatra curante con cui viene intrapresa una consultazione. Nei casi in cui venga valutato il supporto farmacologico questo viene sempre declinato al medico curante avviando una consulenza con il terapeuta.
- Sono già in terapia presso un altro specialista che fare?
La Terapia Breve Strategica lavora in maniera trasversale senza quindi interporsi con il lavoro di altri professionisti. L’interruzione o meno della terapia precedente è una scelta che spetta al paziente.
- Ho un problema lieve, devo fare la psicoterapia?
Evitiamo di pensare sia sempre necessario intraprendere una psicoterapia. Alle volte la semplice consulenza strategica è efficace per risolvere quei lievi problemi, poco impedenti che tutti possono sperimentare nella propria vita.
- Non quale sia il mio problema, potete essere d’aiuto?
Accade a volte che una persona non riesca ad identificare un problema preciso, si sente confusa, persa, in balia degli eventi. In questo caso è utile l’approccio strategico perché permette di individuare obiettivi concerti da raggiungere e dipana la matassa che ci attanaglia.
- Un familiare, compagno/a o un figlio non vuole intraprendere la terapia, che fare?
Alcune volte le persone a noi care non vogliono iniziare una terapia, vuoi perché ritengono di non avere un problema, vuoi rifiutano qualsiasi aiuto. In questi casi viene valutata la possibilità di poter risolvere il problema in maniera indiretta ossia attraverso l’intervento di chi si presenta da noi. Con l’aiuto del terapeuta si cercherà di coinvolgere l’altro nella terapia e può accadere a volte che questo decida di intraprenderla.
- Mio figlio ha un problema che posso fare?
Generalmente il terapeuta strategico non vede bambini questo per evitare l’innesco di un processo di “etichettamento psicopatologico” a volte inutile e dannoso. Casi particolari possono essere valutati con la famiglia, ma usualmente vengono presi in carico solo ragazzi alla fine della pre-adolescenza. In tutti i restanti casi si è visto che l’aiuto effettuato in maniera indiretta attraverso i genitori è molto efficace ed efficiente.
- Ho un problema di coppia, vengo solo/a o in coppia
I problemi di coppia possono essere affrontati sia da soli quando si lavora per la coppia o in due quando si lavora con la coppia. Alcune volte si può lavorare con la coppia anche quando c’è solo un partner in seduta. Durante il primo colloquio decideremo insieme il percorso più adatto per risolvere il problema sia che si lavori singolarmente prima e in due durante, in due prima e singolarmente durante.